Monica Vinci è stata trasferita in carcere per aver ucciso a coltellate a Silì sua figlia di 13 anni, Chiara Carta.
Dopo diversi giorni trascorsi all’ospedale San Martino di Oristano, Monica Vinci viene trasferita nel carcere di Uta (Cagliari), accusata di omicidio volontario. Ancora nessuna risposta però da parte della donna, che al momento non da alcun segno agli stimoli e sembra essere in uno stato di incoscienza. Due sabati fa, aveva tentato il suicidio dopo aver ucciso sua figlia 13enne, Chiara Carta.
L’omicidio
Inizialmente si pensava che Chiara Carta fosse deceduta strangolata dal cavetto di uno smartphone, ma dopo i risultati dell’autopsia emerge che la morte sia stata determinata da un’emorraggia a causa delle decine di coltellate inferte dalla madre, Monica Vinci, che dopo l’omicidio ha tentato il suicidio gettandosi dal balcone. Il suo corpo è stato ritrovato per terra da un passante che ha lanciato l’allarme.
Ancora nessuna certezza, in quanto non è stato possibile procedere con l’interrogatorio sulla donna. Ma da ciò che è emerso, pare che che l’ira della madre fosse stata scatenata dal fatto che la figlia avesse deciso di riprendere i rapporti con suo padre, dal quale la donna aveva divorziato.
Dopo il divorzio con suo marito Piero Carta, vigile urbano di Oristano, Monica Vinci aveva manifestato segni di disagio psichico. L’intenzione dei legali era infatti quella di presentare, ad aprile, una nuova istanza per l’affido di Chiara. Inoltre, la ragazza al compimento dei 14 anni avrebbe potuto esprimere la sua preferenza davanti al giudice e decidere se stare con la madre o con il padre.
L’arresto
Dopo giorni all’ospedale San Martino di Oristano, Monica Vinci è stata trasferita al carcere di Uta (Cagliari), dove ancora non reagisce agli stimoli ed è in uno stato di incoscienza. A causa delle sue condizioni non è stata ancora interrogata, ma al momento la donna dovrà rispondere di omicidio volontario.